Nell'era digitale, le proteste e l'attivismo, favoriti dai social media, si esprimono in nuove forme, amplificando le voci emarginate e diffondendo concetti…
Continua a leggereIl rapporto tra politica e comunicazione al giorno d’oggi ha raggiunto un livello di interdipendenza che fino al secolo scorso era solo impensabile ipotizzare. Lo strapotere conquistato dai mass media negli ultimi decenni, soprattutto dall’avvento della radio, della televisione e più recentemente dei social ha modificato in modo permanente la politica. Le numerose piattaforme social come Facebook, Instagram, X (ex Twitter) e YouTube hanno nel corso degli anni modificato il panorama della comunicazione politica, permettendo una maggiore interazione tra i politici e i cittadini.
Ma cos’è la comunicazione politica?
In molti nel corso degli anni hanno provato a dare una definizione di essa e la seguente è firmata Blummer e Kavanagh, due sociologi:
«La comunicazione politica comprende tutte le forme di comunicazione che hanno come scopo l’influenza sulla conoscenza, le opinioni e i comportamenti politici degli individui e della collettività. Essa include, quindi, non solo le dichiarazioni ufficiali dei politici, ma anche la copertura mediatica, i messaggi dei partiti, la pubblicità politica, i dibattiti politici e le discussioni sui social media».
Nel 2011 McNair amplia questa definizione, sottolineando che la comunicazione politica è un campo di studio interdisciplinare che coinvolge la scienza politica, la comunicazione, la sociologia e lo studio dei media, delineando tre attori principali: il sistema politico, il sistema dei media e i cittadini elettori (pubblico).
Negli ultimi decenni, l’avvento dei social media ha rivoluzionato completamente le
metodologie con cui le informazioni vengono diffuse e ricevute dai cittadini, questo ha di
conseguenza alterato profondamente i meccanismi della comunicazione politica.
Le numerose piattaforme social come Facebook, Instagram, X (ex Twitter) e YouTube hanno nel corso degli anni modificato il panorama della comunicazione politica, permettendo una maggiore interazione tra i politici e i cittadini.
L’arrivo del web e dei social ha portato alla creazione di vere e proprie comunità online
all’interno delle quali è possibile avere un contatto diretto con il candidato di riferimento, il
quale può utilizzare i suggerimenti e le idee presenti all’interno di queste comunità per
costruire la sua futura campagna elettorale.
Qui possiamo trovare sia i sostenitori del candidato sia i suoi detrattori; la presenza di
entrambi gli schieramenti può essere anche una cosa positiva in chiave elettorale, perché
permette di creare un dialogo tra le due parti e prendere spunto dalle critiche dei detrattori per creare campagne elettorali di successo anche tra gli oppositori.
L’esempio più famoso nella creazione di queste comunità online fu la campagna elettorale di Barack Obama per le presidenziali degli Stati Uniti; per riuscire a sfruttare a pieno il potere dei social, che stavano esplodendo in quegli anni, il team di Obama si rivolse a Chris Hughes, co-fondatore di Facebook.
Per sostenere la candidatura di Obama, Hughes fece creare un sito web dedicato al plurieletto ex-presidente chiamato MyBarackObama.com, un sito dove i numerosi sostenitori di Obama potevano incontrarsi virtualmente o darsi appuntamento nel mondo reale, per creare iniziative e manifestazioni per le elezioni presidenziali.
Sito originario MyBarackObama.com
L’adesione volontaria a questa comunità online fu elevata e molto eterogenea; nel gruppo
erano presenti varie fasce di età ed estrazione sociale; ogni membro poteva collaborare
economicamente agli eventi che venivano organizzati con la cifra che riteneva più opportuna.
Il risultato di questa raccolta fondi fu incredibile: vennero raccolti 700 milioni di dollari per
la campagna elettorale e vennero organizzati più di 200 mila eventi all’interno della comunità online. L’utilizzo del web permise a Obama di entrare in contatto diretto con i suoi elettori creando un clima di fiducia tra politico e cittadino.
Inoltre, grazie ai fondi ottenuti dalla raccolta, Obama riuscì a svincolarsi dalle lobbies che
storicamente negli Stati Uniti finanziano le elezioni presidenziali evitando obblighi da
rispettare nei confronti dei grandi donatori.
Questo nuovo tipo di politica è una grande opportunità, ma allo stesso tempo una scommessa, questo perché su Internet se qualcosa va storto a livello comunicativo può amplificarsi fino a ottenere risultati devastanti.
A conferma che ancora molti esponenti politici hanno paura della comunicazione via social, nella campagna elettorale citata precedentemente tra Obama e Hillary Clinton, la Clinton provò a sua volta a utilizzare i social e a creare comunità online, ma furono un grande flop perché si scoprì che le domande rivolte alla candidata venivano filtrate, questo portò molto hating nei confronti della Clinton.
Nel mondo si stima che circa il 70% dei politici di primo piano non abbia ancora fatto questo passo “social” perché impauriti dall’esposizione che questi nuovi media possono dare.
Anche se la televisione e i giornali, come precedentemente detto, dominano ancora la
comunicazione politica, i social stanno ottenendo sempre maggior importanza. È sbagliato affermare che chi ottiene più consensi sui social come Facebook e X vinca le elezioni politiche automaticamente, ma è indubbio che i social abbiano cambiato le regole e i luoghi della campagna elettorale.
Tra i vari social utilizzati per la comunicazione politica il più rinomato è sicuramente Twitter, il social è stato acquistato il 25 aprile 2022 da Elon Musk per 44 miliardi, il CEO di Tesla e SpaceX, che dopo averlo acquisito ha deciso di ribattezzarlo X.
Twitter è un social network nel quale si pubblicano dei microtesti, difatti la lunghezza di
questi messaggi è attualmente di massimo 280 caratteri. La scelta di un numero di parole
limitate è stata fatta dagli ideatori dell’applicazione per rendere la comunicazione sul social più immediata e semplice rispetto ai concorrenti, permettendo agli utenti di scrivere di getto tutti i loro pensieri in maniera diretta e informale.
Twitter oltre a essere un social network è anche una piattaforma di cronaca in tempo reale; gli utenti attraverso gli hashtag discutono le ultime notizie, commentando ed esprimendo
brevemente la loro opinione.
Questo è il social che si presta meglio alla politica; il limitato numero di caratteri è perfetto
per lanciare nuovi slogan e l’utilizzo degli hashtag ne facilità la ricerca, inoltre tale social
permette un confronto di idee diretto con i propri elettori, simpatizzanti e no, rendendo i
personaggi della scena politica meno distanti.
Un assiduo utilizzatore del social e ottimo esempio per questa riflessione è Donald Trump,
anche se fino a poco tempo fa non poteva vantare ottimi rapporti con la piattaforma. L’ex
presidente degli Stati Uniti infatti è stato bandito dalla piattaforma il 9 gennaio 2021, tre
giorni dopo l’assalto a Capitol Hill.
Twitter ha spiegato che il provvedimento è arrivato per evitare “nuove istigazioni alla
violenza” da parte dell’ex presidente; Twitter aveva già precedentemente disabilitato il
profilo di Trump per la durata di 12 ore a causa di alcuni tweet non in linea con le norme
della piattaforma.
Trump ha accusato Twitter di cospirare insieme ai suoi nemici politici per metterlo a tacere.
Il 19 novembre 2022 dopo il passaggio di proprietà del social nelle mani Elon Musk è stato
poi riammesso sul social e il suo profilo è stato riattivato.
Andiamo ora ad analizzare qualche campagna politica di successo sui social media.
Uno dei pionieri delle campagne elettorali tramite social media è Howard Dean, un politico statunitense eletto per cinque mandati come governatore del Vermont. Nel 2004 è stato uno dei primi a creare una campagna elettorale che sfruttava i social per le elezioni presidenziali negli Stati Uniti.
Anche se Dean non ha poi vinto le elezioni è importante ricordare la sua campagna elettorale rivoluzionaria nell’uso di internet e dei primi strumenti social, creando un precedente.
Dean nella sua campagna sfruttò Meetup.com, che consente alle persone di organizzare incontri a livello locale, questo è uno dei primi esempi di come le piattaforme social possono essere utilizzate per mobilitare e organizzare i sostenitori.
Per la campagna elettorale sono anche stati utilizzati siti web interattivi, che davano la possibilità ai sostenitori di donare, creare eventi e ricevere aggiornamenti costanti; in questi siti gli elettori venivano anche profilati per poter creare successivamente messaggi da utilizzare all’interno delle campagne elettorali.
L’utilizzo di questi nuovi strumenti social all’interno della campagna elettorale ha creato mobilitazioni di sostenitori e volontari senza precedenti.
La campagna di Dean ha aperto la strada a un nuovo modo di fare politica, che ha mostrato il potenziale di queste nuove piattaforme; le tecniche introdotte dalla sua campagna sono state riprese e perfezionate da altri politici, tra cui Barack Obama nelle presidenziali del 2008.
In Italia il Movimento 5 Stelle è un esempio di politica via social che ha rivoluzionato le campagne elettorali tradizionali; il movimento è stato fondato nel 2009 da Beppe Grillo, comico e attivista, e Gianroberto Casaleggio, imprenditore ed esperto di comunicazione digitale. Il M5S ha sfruttato le piattaforme social per costruire un movimento politico in grado di sfidare i partiti tradizionali presenti in Italia; all’interno della campagna i 5 stelle hanno utilizzato diverse piattaforme tra cui:
Gli elementi chiave nella strategia del movimento sono stati il bypass dei media tradizionali, preferendo i media digitali per una comunicazione più diretta con i cittadini.
Molto importante è stato anche l’utilizzo dei Big Data; Gianroberto Casaleggio, tramite la sua società, ha implementato l’analisi dei dati per poter monitorare le tendenze degli elettori e di conseguenza adattare la strategia di comunicazione.
I risultati di queste strategie hanno portato al successo elettorale del M5S che ha ottenuto dei risultati storici nelle elezioni politiche del 2013, diventando il partito singolo più votato. Il Movimento 5 stelle ha rappresentato una rivoluzione all’interno della politica italiana, dimostrando l’importanza dell’utilizzo delle piattaforme digitali.
Un altro esempio di campagna elettorale via social di successo è quella per le presidenziali del 2017 di Emmanuel Macron, anche in questa campagna è importante analizzare come attraverso un brillante utilizzo dei social media si possa costruire e promuovere un movimento politico moderno.
Macron con il suo movimento politico all’epoca chiamato “République En Marche!”, ha sfruttato a pieno le piattaforme digitali per raggiungere un vasto pubblico di elettori; per farlo ha utilizzato: Facebook, Twitter, Instagram e YouTube.
All’interno della campagna Macron ha curato molto la sua immagine online, presentandosi ai francesi come il volto della modernità e del cambiamento, la campagna è stata seguita da un gruppo di esperti che ha utilizzato fotografie professionali, prodotti e grafiche accattivanti e video molto curati per trasmettere ai cittadini un’idea di innovazione.
Nella campagna è stata data particolare attenzione alla narrazione personale, all’interno di diversi post e video Macron ha raccontato la sua storia enfatizzando i temi di rinnovamento politico.
L’unione di queste diverse strategie ha portato Macron a vincere le elezioni presidenziali del 2017, con una larga maggioranza; tramite un utilizzo innovativo dei social e una narrazione emozionale Macron è riuscito a costruire un movimento politico vincente.
Negli ultimi anni, seppure in ritardo rispetto ad altri stati, anche in Italia i politici stanno sempre più utilizzando i social media per poter comunicare con gli elettori, al fine, come già spiegato in precedenza, di promuovere le proprie idee e aumentare il sostegno.
Ad oggi in Italia è difficile trovare un politico che non sia presente su almeno una delle diverse piattaforme; alcuni politici vantano fan base che li rendono dei veri e propri influencer. Di seguito sono analizzati alcuni esempi significativi tramite il report 2023 di DeRev un’azienda italiana che si occupa di strategia, identità e posizionamento digitali. La ricerca è stata condotta tra il 1° gennaio e l’8 dicembre 2023, le piattaforme analizzate sono Facebook, X, Instagram e TikTok.
Giorgia Meloni: il report 2023 vede Meloni in testa
alla classifica, i dati raccolti
mostrano che la Presidente del Consiglio è molto solida nella comunicazione con i
cittadini via social.
Nel 2023 è stata in grado di aumentare notevolmente il numero di utenti che la seguono sui vari social, con un +33,8% che equivale a quasi 2 milioni di nuovi follower; Meloni ha anche fatto registrare un buon engagement, in particolare su Instagram e TikTok.
La Premier varia la comunicazione in base al social, su Facebook è più formale e pubblica principalmente discorsi e interventi istituzionali, su X solitamente commenta notizie politiche e di attualità, mentre su Instagram cerca di creare un legame più personale con i suoi follower attraverso foto e video più informali rispetto a Facebook.
I vari social di Giorgia Meloni sono gestiti dal 2018 dal team di Tommaso Longobardi che ha seguito la premier fin da quando Fratelli d’Italia era al 3% nel nostro Paese.
Elly Schlein: nel report la segretaria del Partito Democratico conquista la seconda
posizione della classifica dei leader politici più influenti sui social; nelle due
settimane interessate dalla sua elezione come segretaria del PD la Schlein ha
raddoppiato i suoi follower raggiungendo quasi gli 800.000.
Questa rapida esplosione sui social non è stata però ben capitalizzata per coinvolgere gli utenti attraverso le idee di partito. Schlein è presente su diverse piattaforme come X,
Facebook e Instagram, ma è anche l’unica leader di partito in Italia non ancora presente su TikTok, questo può rappresentare un problema poiché il social cinese è molto popolare in Italia, soprattutto nella fascia under 25.
Instagram è il social in cui la segretaria del Pd è più attiva e anche più seguita, all’interno del profilo possiamo trovare sia foto e video istituzionali sia di vita quotidiana.
Il capo della comunicazione della segretaria del PD è Flavio Alivernini che segue Schlein da circa tre anni.
In Italia tra i leader politici il più rinomato per l’utilizzo dei social è Matteo Salvini, attuale Vicepresidente del Consiglio dei Ministri. Sulle diverse piattaforme social il
Ministro (dopo Giorgia Meloni) è quello che conta più follower ed è il primo per engagement (2,34%), questo dato è più alto rispetto agli altri leader principalmente per il numero di post pubblicati, 6257 l’ultimo anno con una media di 4,57 post al giorno, secondo solo a Carlo Calenda.
Salvini è presente su tutte le piattaforme social e come gli altri leader utilizza Facebook per trasmettere messaggi e video più istituzionali, su X è molto presente e attivo e commenta principalmente notizie sull’attualità spesso in modo provocatorio.
Il Ministro è anche molto attivo su TikTok ed è stato uno dei primi in Italia a utilizzarlo per fare campagna elettorale; il social prediletto da Salvini rimane però Instagram, nel social oltre ai post tradizionali vengono spesso avviate dirette all’interno delle quali Salvini risponde ai numerosi commenti presenti nella chat, molto spesso i commenti a cui risponde diventano meme virali.
La comunicazione di Salvini viene seguita da un team denominato la “Bestia” sviluppato in origine da Luca Morisi, esperto di comunicazione digitale che ha lavorato per Salvini dal 2013 al 2021, anno in cui, a seguito di uno scandalo mediatico, ha dovuto dare le dimissioni.
Il team del senatore si presume utilizzasse un sistema informativo personalizzato in grado di analizzare i commenti e il successo di un post in tempo reale. Attraverso i dati raccolti il sistema era poi in grado di fornire i temi su cui focalizzarsi per il post successivo.
L’uso dei social media da parte dei politici italiani ha trasformato il modo di comunicare con gli elettori, ogni politico ha adottato una strategia unica per massimizzare la propria presenza online, grazie all’aiuto di team specializzati in questo tipo di comunicazione, per riuscire a influenzare il panorama politico italiano. Influenza che si trasforma poi, per chi ha puntato sulle strategie migliori, in voti. I social permettono una campagna elettorale molto meno costosa e continuativa, non solo a ridosso delle elezioni.
Mi chiamo Nicola ho frequentato l'istituto tecnico economico a Santarcangelo e mi sono laureato all'università di San Marino. Sono una persona sempre pronto ad aiutare gli altrie a cui piace lavorare in gruppo.
Il mio tempo libero lo spendo coltivando le mie passioni: la musica, il fitness e viaggiare.
Attualmente sto svolgendo un tirocinioche mi sta dando modo di ampliare le mie conoscienze nell'ambito del marketing.
Nell'era digitale, le proteste e l'attivismo, favoriti dai social media, si esprimono in nuove forme, amplificando le voci emarginate e diffondendo concetti…
Continua a leggereIl brand journalism, introdotto da Larry Light di McDonald's nel 2003, unisce giornalismo e branding per raccontare la storia di un marchio…
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