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Continua a leggereIl testo esamina il genere e l’influenza dei media sulla sua percezione. Si evidenzia la sfida della visione binaria del genere, il ruolo delle convenzioni sociali di femminilità e mascolinità, e l’importanza del femminismo nella lotta agli stereotipi di genere. Si sottolinea come i media contribuiscano a perpetuare questi stereotipi e l’importanza degli studi di genere nel rivelarne le influenze nascoste. Si fa riferimento al Festival di Sanremo 2023 come esempio di come i media possano influenzare l’opinione pubblica, con Rosa Chemical che sfida gli stereotipi. Si conclude con la riflessione sulla responsabilità dei media, specialmente della televisione, nel promuovere un dialogo aperto sulle questioni di genere e sessualità e nella presentazione di un’immagine diversificata della società.
Comprendere la definizione di genere e tutte le sue componenti è difficile a causa dell’istruzione fin dall’infanzia in una visione binaria di genere, che vede il mondo diviso tra uomo e donna. Socialmente, si crede che il genere, la sessualità e il sesso siano determinati biologicamente alla nascita e debbano aderire a schemi rigidi e predefiniti.
Il concetto di “genere” è fortemente legato alla dicotomia femminilità e mascolinità, considerate convenzioni e norme socialmente costruite per il comportamento e l’aspetto di donne e uomini. Questo significa che il contesto e la società influenzano notevolmente la creazione di significati riguardanti il sesso, che sono formati attraverso l’interazione tra persone in un ambiente specifico. Per questo, studiare come le diverse identità di genere vengano create e rappresentate attraverso i mezzi di comunicazione è di fondamentale importanza per comprendere come la nostra società abbia sviluppato determinate rappresentazioni di genere e stereotipi.
Questi stereotipi di genere sono causati dalle norme sociali, non ufficiali ma potenti, radicate e rinforzate dalla società e dalle persone che la compongono. Queste norme informali hanno un’influenza significativa, spesso superiore a quella delle leggi, a causa della pressione sociale e di genere. La paura del giudizio degli altri ha un potere considerevole e molte persone si sentono costrette a conformarsi ai ruoli di genere imposti.
Essi limitano la libertà individuale e impediscono alle persone di esprimere liberamente la propria identità in un flusso in continuo cambiamento durante tutta la vita. Il femminismo, che ha subito un’evoluzione importante, cerca di abbattere questi stereotipi, non solo per le donne ma anche per gli uomini e tutte le altre identità di genere. Il femminismo lotta contro le discriminazioni e le disuguaglianze di qualsiasi genere, cercando di portare tutti su un piano di uguaglianza. Il suo obiettivo è anche liberare gli uomini dalle responsabilità e dalle aspettative tossiche che influenzano i loro ruoli.
I media giocano un ruolo cruciale nella perpetuazione di questi stereotipi e norme di genere. Televisione, radio, cinema e social media hanno un impatto significativo sulle idee e le convinzioni riguardanti l’identità di una persona. Spesso, i media mostrano rappresentazioni stereotipate di genere, influenzando come le persone si vedono e si comportano.
Combinati con la realtà, i media non costituiscono due entità separate e parallele, ma due sfere interconnesse che si influenzano reciprocamente: il modo in cui uomini e donne sono rappresentati nei media ha impatti tangibili sulla realtà.
Gli studi di genere giocano un ruolo cruciale nell’individuare le sottostanti influenze presenti nei messaggi mediatici. Questi meccanismi, spesso nascosti, hanno un notevole potere manipolativo e giocano un ruolo significativo nella creazione di opinioni pubbliche radicate, difficili da modificare. Nonostante possano esistere dubbi o scetticismo riguardo a queste discipline sociologiche, è proprio attraverso il loro studio che le persone possono acquisire maggiore consapevolezza. Questi studi costituiscono lo strumento chiave per far comprendere quanto i media siano in grado di manipolare e modificare il pensiero delle persone attraverso i messaggi veicolati, spesso senza che gli individui se ne rendano conto.
Molte persone sottovalutano queste tematiche, giudicandole senza adeguata informazione ed etichettandole superficialmente come inutili. Questo atteggiamento sminuisce argomenti e dibattiti di grande rilevanza, i quali non coinvolgono solamente la comunità LGBTQ+ ma riguardano ogni essere umano indipendentemente da identità di genere, orientamento sessuale o modalità di espressione.
In un contesto come il nostro, fortemente permeato dai media, ogni individuo dovrebbe sviluppare la capacità di filtrare il vasto flusso di informazioni a cui è costantemente esposto.
Progetti innovativi cercano di infrangere i tabù legati alla sessualità e alla diversità di genere, promuovendo la normalizzazione delle diverse identità di genere e incoraggiando la curiosità e l’accettazione dell’altro. L’obiettivo è cambiare l’atteggiamento della società, non la persona stessa.
Tra i diversi media, la televisione riveste un ruolo di autorità e responsabilità significativo, attribuendole qualità come l’affidabilità e la competenza. Le informazioni trasmesse a livello nazionale attraverso la televisione sono spesso accettate senza essere messe in dubbio, poiché si presume che ciò che viene condiviso corrisponda alla verità e alla realtà.
Il caso studio relativo a Sanremo 2023 offre una testimonianza evidente del potente potere di manipolazione e influenza che i mezzi di comunicazione, come la televisione, possono esercitare sull’opinione pubblica.
Il Festival della Canzone Italiana, tenutosi dall’7 all’11 febbraio, è stato caratterizzato da controversie già prima dell’inizio. Il 1º febbraio, Maddalena Morgante, deputata di Fratelli d’Italia, ha espresso preoccupazione riguardo alla partecipazione di un cantante controverso al festival.
Manuel Franco Rocati, conosciuto come Rosa Chemical, è un artista anticonvenzionale che ha l’audacia di esprimere la sua identità senza paura delle critiche. La sua presenza a Sanremo aveva lo scopo di raccontare un tipo di amore diverso, affrontando temi complessi come libertà, sesso e uguaglianza. Nonostante la sua personalità provocatoria possa non essere condivisa da tutti, va riconosciuto il suo impegno contro gli stereotipi di genere e per la libertà di espressione.
Morgante, nel suo discorso alla Camera dei Deputati, mette in evidenza il potere dei media, specialmente della Rai, che ha un ruolo di servizio pubblico. Oltre a intrattenere, la Rai ha il compito di informare e istruire. Morgante vede il Festival di Sanremo come un emblema della televisione tradizionale e lo considera un veicolo culturale, politico e sociale. Tuttavia, è preoccupata che programmi come questo possano influenzare i giovani, specialmente i bambini, presentando un’immagine di gender e sessualità fluida.
Tuttavia, Morgante sembra trascurare che la Rai, in quanto servizio pubblico, deve garantire il pluralismo sociale, consentendo a tutti di sviluppare autonomamente opinioni e idee. Questo contribuisce a una società inclusiva, equa e rispettosa delle diversità.
Rosa Chemical rappresenta a pieno questo messaggio, vuole far conoscere il suo punto di vista che, sottolinea, non è la verità assoluta riguardo alla diversità e alla normalità. Per lui diverso non è sinonimo di sbagliato, “diverso è diverso” e normale significa semplicemente “essere felici senza ledere la libertà altrui”.
Il suo obiettivo è quello di affrontare e abbattere i tabù radicati nella società, portandoli all’Ariston, il quale viene descritto da Maddalena Morgante stessa come un palco per raccontare la società e le dinamiche attuali.
Nel passato, il discorso sulla sessualità è stato spesso considerato un tabù, e la mancanza di informazioni ha portato a ideali e pregiudizi semplificati, contribuendo all’ignoranza sull’argomento. Le diverse prospettive riguardo alla sessualità non sono state discusse, condivise o esaminate apertamente, il che ha creato una mancanza di dialogo e un senso di vergogna intorno a questa sfera.
Considerando ciò e le osservazioni fatte dalla deputata Maddalena Morgante, la rappresentazione di atti sessuali e il bacio tra Rosa Chemical e Fedez durante Sanremo hanno suscitato varie critiche. Questi gesti, indipendentemente dalla loro validità, trasmettono un’idea di amore e sessualità liberi dagli schemi e dai pregiudizi, che potrebbero non essere accettati da un pubblico che spesso associa la televisione al tradizionalismo.
Durante la trasmissione “Che tempo che fa”, in cui Rosa Chemical è stato ospite, si è menzionato spesso l’episodio che ha avuto come protagonisti l’artista e Fedez durante il Festival di Sanremo.
L’immagine di Rosa Chemical come figura provocatoria, irriverente e profana è stata prevalentemente plasmata dai media, ed è per questo che la sua esibizione è stata oggetto di critiche ancor prima della messa in onda.
L’immagine di Rosa Chemical come figura provocatoria, irriverente e profana è stata prevalentemente plasmata dai media, ed è per questo che la sua esibizione è stata oggetto di critiche ancor prima della messa in onda.
La società spesso fatica a comprendere e accettare persone che sfidano il binarismo tradizionale di genere e questo rende difficile l’accettazione di figure come Rosa Chemical. Spesso si giudica in base a queste rappresentazioni mediatiche piuttosto che a una comprensione profonda dell’identità reale dell’individuo.
Durante la prima conferenza stampa del Festival di Sanremo, Amadeus, il conduttore, è stato interrogato in merito alle polemiche sollevate da Fratelli d’Italia riguardo alla protezione dei bambini da tematiche relative al gender fluid.
La sua risposta ha evidenziato un approccio umanistico e non politico. Ha sottolineato che si dovrebbe rispettare il pensiero di tutti e ha evitato etichette. Ha enfatizzato che le persone dovrebbero essere libere di vivere ed esprimere la propria identità senza essere giudicate e che spiegare ai bambini che ci sono persone diverse con diverse forme di amore è una parte importante dell’educazione. Ha evidenziato, inoltre, l’importanza dell’amore non etichettato e del rispetto reciproco nella società, educando anche i propri figli in questo modo. Ha concluso sottolineando che il problema non sta nei bambini, ma spesso nei genitori che non comprendono il messaggio.
Si può dunque sostenere che la televisione mantiene ancora il ruolo predominante nella formazione dell’opinione pubblica, attribuendo caratteristiche di affidabilità e competenza. Questo è particolarmente evidente nel caso della Rai, che è un canale nazionale e un ente pubblico con un ruolo istituzionale.
Mi chiamo Sara Riccardi e sono una ragazza di 22 anni di San Marino. Dopo essermi diplomata, mi sono iscritta al Corso di Laurea in Comunicazione e Digital Media presso l’Università della Repubblica di San Marino.
Ho due lati, uno più socievole e avventuriero che ama fare nuove esperienze e passare del tempo con le persone a me più care. L’altro invece è più riservato, mi perdo in mezzo a libri, musica e sport per prendermi del tempo per staccare.
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