Scomposti, il podcast per chi nella vita non sa come mettersi

ABSTRACT

Scomposti è il titolo del podcast ideato da un gruppo di 9 studenti dell’Università degli Studi di San Marino che mira a raccontare le paure, le incertezze e gli stati d’animo che tutti i giovani si trovano a vivere quotidianamente. Grazie alla collaborazione con Usma Radio, e alla guida del Prof. Alessandro Piccari, il giovane staff, composto da Chiara Falciano, Jessica Gonelli, Alessia Gerosa, Anna Ventura, Lorenzo Bonaiuti, Aisa Di Tullio, Chiara Breschi, Nicole Sironi e Anna Laura Irsara, è riuscito a portare a casa un ottimo risultato e un lavoro progettato nel minimo dettaglio. Nulla è lasciato al caso e, nelle prossime righe, cercheremo di raccontare il grande lavoro di ideazione e creazione che ha portato alla realizzazione di questo progetto.

La possibilità di lanciare un podcast è solo uno dei modi con cui UNIRSM si impegna a dare luce e spazio ai propri studenti, per far sì che ognuno di questi possa, già prima del conseguimento del titolo di laurea, esprimere al meglio il proprio talento mettendosi in gioco ed entrando nel vivo della comunicazione e dei media digitali.

DALL’IDEA ALLA CREAZIONE: COME NASCE UN PODCAST

Negli ultimi anni gli ascoltatori abituali di podcast in Italia sono aumentati a dismisura, e così quella “radio” che nel secolo scorso si riteneva prossima all’estinzione è diventata uno dei punti forti della comunicazione mondiale. Il podcast rappresenta una trasmissione, radio appunto, scaricabile e fruibile liberamente da chiunque. Sebbene in Italia il fenomeno sia solo agli esordi, le aspettative su questo innovativo settore comunicativo sono altissime. Seguendo la tendenza, e l’interesse per un mondo affascinante e coinvolgente, è curioso chiedersi come nasce l’idea di un podcast e come si realizza.

Chiacchierando con i ragazzi ideatori del podcast Scomposti è stato interessante scoprire la complessità nella creazione di ogni puntata, a partire dalle fasi iniziali di presentazione del progetto fino all’approvazione e la messa in onda. Il podcast nasce da lunghi brainstorming utili a trovare la giusta idea, il giusto filo narrativo e la giusta organizzazione sui temi delle puntate e la loro pubblicazione. Dopo giorni di lavoro, e la prima approvazione da parte del Prof. Piccari, Scomposti viene finalmente proposto allo staff di Usma Radio che, con l’obiettivo di cercare collaborazioni con studenti che vogliono mettersi alla prova con progetti ambiziosi, autorizza l’inizio delle registrazioni. Da questo momento in poi un semplice progetto universitario diventa una vera e propria opportunità per lanciarsi, mettere in pratica ciò che con passione si studia sui libri e raccontarsi al pubblico.



COME È STATO ORGANIZZATO IL LAVORO?

Dopo l’approvazione del progetto il team ha operato con cura per suddividere il lavoro, in modo che ognuno avesse la sua utilità e potesse esprimere il suo punto di vista fornendo continui stimoli migliorativi al podcast. Tante figure diverse hanno contribuito al risultato finale e, nello specifico, prima di arrivare alla stesura vera e propria delle puntate cuore del progetto, il team ha lavorato con cura all’ideazione di un nuovo logo, coerente con il corso di laurea in Comunicazione e Digital Media frequentato all’Università degli Studi di San Marino; alla realizzazione di un PED, un piano editoriale contenente un calendario di pubblicazione e gli script delle puntate; alla creazione di un modulo Google, utile a raccogliere i feedback dei più giovani per capire su quali temi orientare maggiormente le puntate.

Il team degli “scomposti”, così piace loro essere chiamati, ha poi lavorato alla promozione e alla condivisione del podcast attraverso un duro lavoro sui principali canali social dell’università. Seguendo un preciso calendario di condivisione, infatti, il team ha lanciato post, storie e reel realizzati prima, durante e dopo la registrazione del podcast e delle varie puntate.

A CHI È RIVOLTO SCOMPOSTI?

La stesura delle puntate è stato il lavoro più intenso per il gruppo. È stato come scavarsi dentro, e scavare dentro a quelli che sono i sogni e le sensazioni che accomunano Chiara, Jessica, Alessia, Anna, Lorenzo, Aisa, Nicole, Chiara B., Anna Laura e tutti i giovani che hanno partecipato rispondendo al modulo di Google o semplicemente condividendo e ascoltando le cinque puntate. Scomposti è un podcast che si può definire rivolto a tutti e Chiara Falciano, autrice del concept e delle puntate del podcast, è riuscita grazie al suo team a trovare un posto dove condividere, ascoltare e parlare a cuore aperto, come raramente si riesce a fare nella nostra frenetica quotidianità.

QUALI SONO I TEMI E LE PUNTATE?

Il progetto lanciato in collaborazione con UNIRSM e Alma Radio prevedeva la pubblicazione di cinque puntate che, come anticipato, vertono su temi profondi e interessanti per i più giovani quali: l’ansia, la leggerezza, il rapporto con i genitori e con il futuro, e molto altro. Durante la stesura delle tracce delle varie puntate gli Scomposti, e Chiara nello specifico, hanno cercato di trovare un filo narrativo sincero e diretto al cuore degli spettatori, senza tralasciare di portare alla luce studi, ricerche e dati interessanti. In tutte le puntate, fruibili liberamente su Spotify, la voce comune che accompagna i cinque dibattiti è quella della stessa Chiara, che sentiremo intervenire assieme agli altri scomposti del gruppo.

La prima puntata, quella di lancio, dal titolo Futuro e scelte, è stata registrata con Alessia e Jessica e ha avuto come focus di discussione approfondire la prospettiva comune sul futuro e sulle scelte che ne conseguono. Chiacchierando liberamente, la coppia ha voluto esordire con un gioco di immaginazione per capire se è davvero così facile immaginarsi “da grandi”, e se è davvero così scontato sapere cosa si vuole fare, chi si vuole diventare o cosa si vuole ottenere dopo gli studi. Il primo episodio del podcast si sofferma su uno dei temi più scottanti e comuni tra i giovani: la paura di fare scelte, la paura di decidere per un futuro tutto da scrivere e la paura tremenda di sbagliare. Durante la puntata si parla di come viene vissuto il rapporto con i genitori, di come questi non sempre siano confortanti o di come spesso non riescano a vedere come siano cambiati i tempi rispetto al passato. Si discute, inoltre, di una questione molto sentita che riguarda il rapporto che si crea con il proprio IO quando ci si confronta con chi non è “scomposto”, con chi non ha problemi di scelte poiché ha ben delineato e scritto il suo domani.

La seconda puntata registrata con Chiara, Anna e Lorenzo, dal titolo Ansia e leggerezza, vuole aprire uno spaccato su uno stereotipo che sempre più spesso si sente accreditato ai più giovani: “…quanta superficialità, sono leggeri, non pensano a ciò che fanno…”, e con il quale sono proprio i giovani a non riconoscersi. Nel corso di questo episodio, legato al precedente e alla sensazione strana di guardare al futuro, si è voluto dare un’immagine alla percezione interiore vissuta da chi riceve questa critica. Il punto di partenza è stato quello di dare una definizione alla parola leggerezza, andando a capire come questa sia legata all’ansia, piuttosto che alla spensieratezza. Si discute di come la leggerezza viene assimilata, per pensiero comune, alla superficialità di una persona e di come, invece, è considerata da chi la vive come una positiva spensieratezza. Sono stati trattati delicati temi quali la gioventù e i tanti stimoli, non sempre positivi, che impongono modelli di vita che possono creare ansia, pesantezza e limitatezza. Focus importante è dato allo scindere i livelli di ansia, a quando diventa necessario parlare di terapia, e quando invece si tratta di un’ansia definita “sociale”, che insorge in periodi particolari e causa disagio tra i più giovani. Si è trattato, infine, di come l’ansia sia considerata sempre più elemento imprescindibile per la concentrazione, e di come la paura nervosa del confronto con l’altro permetta all’essere umano di mirare al centro dei suoi obiettivi.

La terza puntata degli scomposti registrata con Aisa e Chiara B., dal titolo Tabù e suscettibilità, apre un dibattito sui tabù di ieri e di oggi. Tabù che sono essenzialmente definiti come proibizioni comportamentali e verbali che oggigiorno sono sempre più normalizzati rispetto al passato. In questo episodio si parla di come, nonostante una moralità ancora lontana dall’aver superato ogni tabù, oggi sia più facile affrontare certi temi e certi preconcetti in pubblico. Si discute di come temi quali il sesso o la sessualità siano oggi normalizzati, anche se strettamente legati a canoni invalicabili definiti politicamente corretti. Altro tema ampio e interessante, quindi, è proprio quello del politically correct che spesso va ben oltre il rispetto dell’altra persona, e arriva quasi a raggiungere una forzatura che costringe tutti noi a usare termini preconfezionati che non lasciano libertà di espressione. Si tratta di un’ulteriore questione che sta a cuore ai più giovani, quella che Guia Soncini nel suo libro L’era della suscettibilità cita come il Virtue Signaling, la tendenza che ci sia un club dei giusti al quale appartenere; un posto in cui sei giusto e un altro in cui non lo sei. Secondo questo modus operandi che accomuna i più giovani, e non solo, ci si ritrova spesso a usare e mostrare solo cose definite e dichiarate come “giuste”, che possano allontanare il pregiudizio sulla nostra persona, e questo definisce un altro grande tema che riguarda l’impossibilità oggi di creare una linea morale, sostituita ancora una volta da ipocrisia e perbenismo. Questo episodio apre uno spaccato sulla vita che viviamo, e su come le cose potrebbero cambiare.

La quarta puntata registrata da Chiara con Nicole e Anna Laura, dal titolo Malinconia, tratta scompostamente di un tema difficile, che ancora rappresenta un vero e proprio tabù. Legato al tema dell’episodio precedente, il focus è proprio quello di sdoganare con una consapevole leggerezza un argomento di cui spesso non si discute in pubblico. La definizione di malinconia è vista come il lato dolce della tristezza, quel sentimento che ti porta a riflettere quando controllato. Malinconia o melanconia? Ancora oggi è difficile trovare una definizione analitica e attuale, ed è proprio per questo che nasce l’idea di chiacchierare su questo argomento. Si tratta di come nell’età più giovane dell’individuo è sempre più comune vivere momenti malinconici, e di come non sempre si riesca a riconoscere per tempo di vivere questo sentimento. Si dibatte di quali possano essere le cause che portano i giovani a vivere la malinconia, e di come queste facciano parte tanto di eventi passati quanto di eventi previsti per un futuro incerto.

La quinta e ultima puntata, dal titolo Lo sbrago scomposto, è stata registrata assieme a tutta la redazione in un clima decisamente differente rispetto agli episodi precedenti. Grazie al modulo Google condiviso sulle piattaforme social, infatti, gli Scomposti hanno raccolto una serie di domande e riflessioni degli ascoltatori che sono diventate il cuore narrativo e pulsante di tutto l’intervento. Un po’ per chiudere un cerchio, Chiara e il suo team hanno iniziato raccontando per la prima volta il perché si è scelta proprio la metafora di scomposto e scompostezza per raccontarsi ai più giovani. Metafora che fa pensare a qualcuno che non si sente mai davvero a proprio agio, a qualcuno che sente di vivere una vita scomoda rispetto ad altri che invece, apparentemente, mostrano una vita comoda e composta. Questo ultimo appuntamento è stato particolare, perché ogni argomento toccato è stato tratto dai commenti dei tanti ascoltatori del podcast. Si è parlato di inadeguatezza, di mancanza di sostanza, di ostentazione sui social, di confronto con i coetanei o con le persone vicine, di invidia e senso di inferiorità. Il confronto è stato trattato a lungo perché è forse ciò che lega i giovani di oggi, sempre più inclini a paragonarsi agli altri o a canoni che vengono esposti sui social ma che spesso non hanno sostanza. Come in ogni puntata il senso del dibattito non è mai fornire o trovare soluzioni, ma dare unoccasione a tutti per raccontarsi senza paura di esprimersi, senza dover celare i propri sentimenti. Nascondere la testa o affrontare i problemi, questo è un altro grande punto di discussione che attanaglia i giovani e che trova sfogo in questo episodio grazie alle voci di tutto il team

IL RACCONTO E I COMMENTI PERSONALI DEGLI SCOMPOSTI?

Raccontare un’iniziativa del genere dall’esterno non è semplice, ma ascoltando le parole e tutte le puntate del podcast è stato possibile entrare non solo nel vivo del progetto, ma anche nel vivo delle parole e dei sentimenti che Chiara e tutti gli Scomposti hanno condiviso in merito a questa grande opportunità data dall’Università degli Studi di San Marino e Usma Radio.

Il filo conduttore è stato per tutti quello di condividere, raccontare e aprirsi come mai prima d’ora. Trovare in questo progetto l’opportunità di mettersi in gioco dal punto di vista professionale, personale e umano ha rappresentato un grande stimolo che ha portato 9 ragazzi, e tutti gli ascoltatori, ad aprire la mente con più leggerezza, e un po’ meno ansia, verso quel futuro di cui tanto hanno parlato nel corso delle puntate. Con questa collaborazione è stata data la possibilità agli studenti di creare qualcosa da zero, di dare voce a una generazione immersa in dubbi e incertezze e di fare esperienza in uno dei settori più in crescita nell’ambito della comunicazione contemporanea.

Marica Santoro

Marica Santoro

Laureata in Comunicazione & Digital media a luglio 2022 e con un Master in Social Media Marketing ho collaborato come editor al progetto Digitali.sm.

Dopo numerose esperienze lavorative nel settore del copywriting, al quale mi sono appassionata sempre di più durante il periodo della triennale, ho colto al volo un treno che nella vita passa una sola volta, scegliendo di cambiare totalmente i piani che mi ero prefissata per il mio futuro durante il percorso di studi. Quel treno l'ho colto davvero diventando Capotreno per Trenitalia, promettendo però a me stessa di continuare a mantenermi aggiornata su tutto ciò che interessa il mondo della comunicazione, dei media, del marketing e della scrittura per il web. La mia forza, che spesso ho erroneamente letto come debolezza, è quella di avere una mente aperta, incline a cogliere quel che viene senza precludermi nessuna strada.

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